Claudia Falzone vs The World

È iniziato tutto per caso, come succede per le cose più belle o per le storie d’amore più travolgenti, no? 2008: Statale di Milano, facoltà di lingue. E un’amica che mi dice “perché non scrivi di musica?” “Sì dai, perché no?” faccio io con una buona dose di incoscienza.

La settimana dopo mi trovo alla metropolitana di Missori ad aspettare Jacopo, il mio futuro capo nonché contatto avuto da una collega della mia suddetta amica. Che mi propone di mandargli una recensione di prova (la potete trovare qui – dio, quanto mi vergogno) firmandomi Claudia Falz. Forse pensando, ingenuamente, che un nome d’arte sarebbe stato cool. Non so come sia possibile ma penso che sia piaciuta, se adesso sono ancora qui a parlarne.

Fu l’inizio di una bellissima avventura che subì un brusco stop, a causa di alcuni problemi personali risoltisi più o meno un anno dopo, ma alla quale rimasi aggrappata con le unghie e con i denti.

Quando ho ripreso a scrivere, nel 2010, ho avuto l’illuminazione che avevo sempre aspettato, quella che ti fa capire che il mondo si sta allineando a te: in quel preciso momento capìì che è la scrittura la mia raison d’etre. Da lì non mi sono più fermata. Sono diventata in un primo momento redattrice, poi inviata sul campo in sede di interviste e conferenze stampa. Un ambiente che definire di nicchia è riduttivo e nel quale, le prime volte, mi sentivo come se fossi una persona a caso che stava passando di lì. Per un’introversa come me è stata una durissima palestra, ho dovuto scontrarmi più volte con i miei limiti caratteriali e ho, pian piano, imparato a dissimulare per nascondere le mie insicurezze. Adesso, quei lati della mia personalità che mi facevano sentire un pesce fuor d’acqua sono molto più smussati e le insicurezze pressoché svanite. La musica e la scrittura sono le cose alle quali più riesco ad avvicinarmi in assoluto e ho cominciato ad andare in questa direzione, a trasformare le mie due più grandi passioni in un lavoro vero e proprio.

Per questo motivo, nell’ultimo anno, ho deciso di approfondire un altro aspetto legato alla scrittura: l’attività da copywriter. Collaboro con alcuni webmaster, i quali mi chiedono di scrivere uno o più contenuti per i siti web di cui si occupano: commissioni che mi danno l’opportunità non solo di diventare più versatile ma anche di imparare nuove cose in materie totalmente diverse da quella di cui mi occupo di solito. E di approfondire alcune tecniche legate alle chiavi SEO, tanto utili per chi vuole vivere scrivendo sul web. Un rapporto, quello con questi ragazzi, fatto non solo di collaborazione ma anche di dialogo reciproco e consigli per crescere ulteriormente.

Vivere di giornalismo musicale, in Italia, è molto difficile e richiede molti sacrifici. Da settembre, uno dei sogni che ho sempre avuto è diventato realtà: ho cominciato a scrivere alcuni pezzi per Rolling Stone Italia, il magazine più rinomato nella stampa musicale. Una di quelle cose per cui essere felici – pur non rinnegando le origini - e che ripagano una lunga gavetta fatta, talvolta, da momenti di sconforto ma anche di tante soddisfazioni.

Perché ho deciso di aprire questo blog? Per parlare un po’ di me, del mio mondo sospeso tra musica e parole. E non è un caso se ho scelto di affiancare al nome del blog il titolo dell’album dei Pink Floyd “The Dark Side Of The Moon”: è il mio disco preferito in assoluto, esempio di perfezione sia nelle lyrics sia a livello di arrangiamenti e melodie. Detto questo, qui scriverò alcune recensioni, racconterò qualche aneddoto legato alle interviste che faccio e, nel mio piccolo, proverò a dare qualche consiglio su come gestire al meglio il rapporto, talvolta tormentato, con il mestiere della scrittura. Percorrere questa strada è una scelta spericolata e non priva di difficoltà. Ma con costanza, determinazione, e fiducia nelle proprie capacità, si possono avere risultati inaspettati. E se ve lo dice una che, quattro anni fa, considerava impossibile poter diventare contributor per la rivista di musica più importante in Italia…