Per colpa dell’influenza, all’inizio di questa settimana mi sono persa una delle conferenze stampa dell’anno: la presentazione di Lorenzo 2015 cc, il nuovo album di Jovanotti. Non avete idea di quanto mi sia dato fastidio mancare, e non solo per una questione di gusti personali. Per fortuna, quando ero ancora qui a piangere lacrime amare, ho scoperto che la conferenza stampa sarebbe stata trasmessa in diretta streaming. Armarmi di tablet per godere della visione era quindi d’obbligo. E la realtà è stata migliore delle mie aspettative. Che, ve l’assicuro, non erano affatto basse.

Solitamente, le conferenze si svolgono seguendo una determinata scaletta: l’artista rilascia alcune brevi dichiarazioni sul processo creativo che l’ha portato a quel risultato e poi iniziano le domande dei giornalisti. Il tutto, ovviamente, in un’atmosfera molto formale. Lorenzo Cherubini, invece, ha stupito dall’inizio entrando in scena con uno scooter e iniziando a parlare a ruota di tutti i fatti avvenuti dal tour del 2013 a questa parte, inclusi la brutta polmonite di cui è stato vittima nel maggio 2014, e le session di New York e di Cortona.

Ma l’elemento davvero innovativo è l’uso di alcune infografiche, metodo ben conosciuto sul web ma alquanto singolare in un contesto quale la presentazione di un disco. I grafici usati da Jovanotti sono essenziali ma molto efficaci, perché sono in grado di raccontare delle storie.

Prendiamo, ad esempio, la timeline dell’ultimo anno e mezzo di vita dell’artista toscano. E’ un semplicissimo sali e scendi con le emoticon tanto usate su WhatsApp ma pienamente rappresentativo degli alti e bassi che ci accomuna tutti: donne e uomini, giovani e vecchi, VIP e persone comuni. Nessuno è immune da questa forbice umorale implacabile.

O anche la mappa di tutti gli elementi, tematici e non, che hanno accompagnato la genesi di Lorenzo 2015 cc. A prima vista sembra una disposizione a caso di parole, invece è un viaggio interiore in Jovanotti, non semplicemente come musicista ma soprattutto, e principalmente, come uomo. Concetto che si ripete anche nel grafico a torta che illustra i vari tipi di canzoni presenti in questo disco che contiene ben 30 pezzi, nella sua edizione deluxe: canzoni d’amore (“scrivere canzoni d’amore è la cosa più bella per me”), canzoni estive (“adoro l’estate, è un periodo legato all’infanzia e all’innocenza”) e tante altre.

E che dire della copertina del disco? Il cantante indossa una pettorina, e in questo modo racconta uno spaccato della sua personalità. Mentre John Lennon, all’apice della sua carriera, si fece fotografare nudo per dimostrare la sua invincibilità, la presenza della pettorina afferma la presenza di vulnerabilità e il bisogno di difendersi. “Sono fragile, mi sento a volte attaccabile. La pettorina è una protezione pop, un supereroe alla portata di tutti che, però, ha dei punti deboli”.

Un altro leit motiv presente in Lorenzo 2015 cc è il fulmine, che può assumere anche il significato di crepa. “Una delle canzoni più belle della musica leggera, di Leonard Cohen, recita “dalle crepe passa la luce”. Questo concetto mi ha letteralmente affascinato. Bisogna sì cavalcare il fulmine ma anche stare in mezzo alla crepa”, perché è lì che succedono le cose”.

Non sto a dilungarmi sulla parte relativa alle domande dei giornalisti, perché quella la trovate in ogni pezzo. Quello su cui vorrei riflettere, insieme a voi, è la grande genuinità con cui Jovanotti si è aperto non solo ai giornalisti ma anche al suo pubblico. E non mi riferisco esclusivamente alla possibilità di poter seguire la sua conferenza stampa via streaming, ma soprattutto al lato umano della persona. Non è facile mettersi a nudo davanti a tutti, ma è ancora più singolare quando, a farlo, è un cantante che ha riempito gli stadi. Solitamente i musicisti si chiudono in un mondo tutto loro, scelta che non giudico, ma proprio per questo Lorenzo Cherubini mi ha stupita. D’altronde, se scegli di fare della musica il tuo lavoro, se vuoi scrivere canzoni non solo per te stesso ma anche per la gente, è giusto aprirti al tuo pubblico, instaurarci un legame.

Personalmente posso dire di aver ricevuto più umanità da una conferenza seguita via tablet, ma che mi ha fatto sentire come se fossi lì presente, di altri incontri avuti di persona ma con un riscontro pressoché sterile. Per questo motivo, caro Jovanotti, spero che la tua forbice umorale possa viaggiare per tanto tempo nello stato dell’euforia.

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